La storia di Lucifero è nota a tutti, è talmente connaturata alla cristianità che molti la danno per scontata.
Chi non conosce il racconto che vede protagonista l’angelo Lucifero, il più splendente tra tutti gli angeli, che si ribellò a Dio.
Tuttavia nella letteratura cristiana non c’è alcun riferimento a questo particolare evento, né nell’Antico né nel Nuovo Testamento.
Esiste una letteratura derivata che cita più volte la cacciata di Lucifero dal Paradiso.
Per esempio per Dante l’Inferno è la voragine causata dalla caduta di Lucifero dai cieli.
Anche “La tragica storia del Dottor Faust” di Christopher Marlowe contiene una citazione alla famosa storia di Lucifero.
“Il paradiso perduto” di John Milton pone al centro del libro proprio la figura di Satana e la sua ribellione all’autorità di Dio.
Tuttavia in nessun testo sacro del Cristianesimo è narrata la storia che tutti conosciamo. Vediamo come il Diavolo è stato descritto nel Corano e nella Bibbia.
Il Diavolo nel Corano
Un racconto molto simile, se non identico, alla ribellione di Satana è presente nel Corano.
Precisamante nei versetti che vanno dall’11 al 18 della settima Sura si legge:
- In verità vi abbiamo creati e plasmati, quindi dicemmo agli angeli: «Prosternatevi davanti ad Adamo». Si prosternarono ad eccezione di Iblìs, che non fu tra i prosternati.
- Disse [Allah]: «Cosa mai ti impedisce di prosternarti, nonostante il Mio ordine?». Rispose: «Sono migliore di lui, mi hai creato dal fuoco, mentre creasti lui dalla creta».
- «Vattene! – disse Allah – Qui non puoi essere orgoglioso. Via! Sarai tra gli abbietti.»
- «Concedimi una dilazione – disse – fino al Giorno in cui saranno risuscitati.»
- «Sia – disse Allah – ti è concessa la dilazione.»
- Disse: «Dal momento che mi hai sviato, tenderò loro agguati sulla Tua Retta via,
- e li insidierò da davanti e da dietro, da destra e da sinistra, e la maggior parte di loro non Ti saranno riconoscenti».
- «Vattene – disse [Allah] – scacciato e coperto di abominio. Riempirò l’Inferno di tutti voi, tu e coloro che ti avranno seguito.»
Questo racconto è quanto di più simile alla storia classica che conosciamo. Iblìs in questo caso rappresenta Lucifero e la sua superbia, è tutti gli effetti il diavolo per i musulmani. Non essendosi voluto prostrare di fronte a un’altra creatura del Signore che lui riteneva inferiore disubbidì all’ordine ricevuto diventando così un peccatore e venendo così cacciato dell’Eden.
Iblìs per vendetta afferma che cercherà di portare sulla via del peccato gli esseri umani tendendo loro “agguati”.
Ma questo significa che Satana è un concetto che deriva dall’Islam?
Satana nella Bibbia
Nella Bibbia non sono presenti riferimenti diretti e dettagliati alla figura di Lucifero né alla sua cacciata dal Paradiso.
Gli unici passi biblici che contengono riferimenti a Lucifero o Satana sono molto discussi.
Uno è presente nel libro di Isaia, più precisamente nel capitolo 14 al versetto 4:
4. Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai: è finita l’arroganza!
poi continua nei versetti che vanno dall’11 al 15:
11. Negli inferi è precipitato il tuo fasto, la musica delle tue arpe; sotto di te v’è uno strato di marciume, tua coltre sono i vermi.
12. Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?
13. Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione.
14. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo.
15. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!
In questa parte del libro di Isaia ci si riferisce espressamente al re di Babilonia, no a un angelo.
Inoltre in questi versetti sono citati gli Inferi e la caduta nell’Abisso ma se si legge bene è presente anche la volontà a innalzarsi nei cieli (versetto 13) che implica il fatto che il protagonista non appartenga al regno divini bensì a quello terreno.
Il secondo brano che contiene forse un riferimento a Satana, o comunque un angelo caduto, si trova nel libro di Ezechiele nel 28° capitolo al versetto 12:
12. Figlio dell’uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio: pieno di sapienza, perfetto in bellezza;
La parte di testo successiva è quindi riferita espressamente al principe di Tiro.
I versetti successivi contengono riferimenti alla cacciata dall’Eden e all’arroganza di una creatura che a causa dei suoi commerci ha cominciato a usare violenza e commettere peccati. Più avanti si paragona questa creatura a un cherubino con le ali spiegate.
13. in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d’ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi; e d’oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato.
14. Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
15. Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l’iniquità.
16. Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto perire, cherubino protettore, in mezzo alle pietre di fuoco.
17. Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
18. Con la gravità dei tuoi delitti, con la disonestà del tuo commercio hai profanato i tuoi santuari; perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco per divorarti. Ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardano.
19. Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre.
Effettivamente si pensa che Lucifero fosse un cherubino e perciò in questi versetti si tende a vedere la figura del diavolo cacciata dal paradiso.
In questi stessi passi non c’è alcun riferimento a una ribellione ma solo a peccati attribuiti tra l’altro al principe di Tiro citato poco prima.
Satana nel Nuovo Testamento
Secondo molti anche nel libro dell’Apocalisse del Nuovo testamento c’è un riferimento al Diavolo.
Nel capitolo 12 al versetto 3 si legge:
3. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi;
Quindi non è citato alcun angelo caduto, ma solo un drago, un mostro che compare durante l’Armageddon.
Dal versetto 7 al 10 viene descritta la battaglia con la Bestia:
7. Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli,
8. ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.
9. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.
10. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
Al versetto 9 si può leggere chiaramente che questo drago, questo serpente antico viene chiamato Satana o Diavolo. Questo drago viene sconfitto e precipitato sulla Terra insieme a tutti i suoi angeli come ci viene tramandato dai racconti.
Tuttavia non c’è alcun riferimento al fatto che in passato sia stato un angelo. Si parla solo della battaglia contro un mostro chiamato Satana ma della sua ribellione, della sua superbia non si dice nulla.
L’interpretazione dei testi sacri
Dalle precedenti disquisizioni possiamo dedurre che è stata l’interpretazione della Bibbia a far nascere il concetto, la leggenda di Satana.
Sebbene non vi sia scritto nulla di concreto che riguardi direttamente l’esistenza del diavolo i padri della Chiesa hanno estrapolato l’idea dell’angelo caduto dai suddetti e citati passi biblici.
Il diavolo è buono?
Esiste tuttavia un’interpretazione alternativa ai fatti narrati nel Corano. Quest’altro modo di vedere le cose potrebbe forse farci cambiare giudizio su Satana.
Secondo alcuni Iblìs non si sarebbe voluto inchinare di fronte agli esseri umani perché si sarebbe trattato di idolatria.
Prostrandosi di fronte a una creatura generata dalla creta sarebbe stato come venerare come divino qualcosa che di divino non ha nulla. Iblìs, pur di non commettere tale peccato non esegue gli ordini di Allah commettendo però un altro peccato e rinunciando così al Paradiso.
Secondo quest’ottica quindi Satana è buono, o almeno potrebbe apparire come tale se non si fa caso al fatto che afferma che cercherà di condurre sulla via del peccato gli uomini. Ma questa è solo una visione alternativa.